Martedì 21 marzo ore 19.00
Teatro Francesco Cilea – Reggio Calabria
ingresso: € 5,00 INFO»
spettacolo di teatro del movimento
compagnia Bàbu Teatro Danza / Associazione Sosta Palmizi
età dai 5 anni in su
durata 50’
Liberamente ispirato all’opera di Maurice Sendak alla luce della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
autori Elisabetta di Terlizzi, Francesco Manenti, Daina Pignatti e Laura Tondelli
interpreti Elisabetta di Terlizzi, Francesco Manenti, Daina Pignatti, Emanuel Rosenberg
costumi Laura Pennisi e Oro-Nero Creazioni Modena
oggetti di scena Francesco Manenti
le voci dei mostri Olgaproduzioni
produzione Bàbu teatro danza, Associazione Sosta Palmizi, Associazione Cà Rossa
con il sostegno di Unicef Bologna e con il contributo del Comune di Bologna
Max è un bambino come tanti.
Indossa una coda e orecchie da lupo. Costruisce, smonta, crea, salta e gioca rumorosamente. La mamma lo richiama, ma lui continua con gran fracasso. Finchè la mamma lo manda a letto senza cena.
Ora Max è solo, nella sua cameretta. Le ombre dei mobili sembrano strane creature sempre più reali e minacciose. Assomigliano ora ad animali ora ad alberi che crescono e crescono fino a trasformare la stanza in una foresta, poi in un mare affascinante ed insidioso. Lo spettacolo si ispira all’opera di Maurice Sendak e affronta temi riconducibili ai diritti dei bambini e dell’adolescente così come declinati nella Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza.
Associazione SOSTA PALMIZI
L’Associazione Sosta Palmizi nasce nel 1990 -in seguito allo scioglimento dell’omonima Compagnia- con Raffaella Giordano e Giorgio Rossi in qualità di direttori artistici‚ con sede prima a Torino e in seguito dal 1995 a Cortona in Toscana.
L’Associazione promuove e sostiene l’attività coreografica dei due direttori ed è una realtà di riferimento nell’ambito della creatività coreutica contemporanea; il suo operato è particolarmente sensibile alla qualità dell’esperienza artistica‚ alla formazione e all’accompagnamento delle giovani generazioni. Nel corso degli anni Raffaella Giordano e Giorgio Rossi hanno coinvolto‚ in maniera organica e autentica‚ numerosi artisti provenienti da diverse esperienze‚ maturando un nucleo stabile‚ affine per storia e poetica‚ di Artisti Associati alla struttura.
Sosta Palmizi si dedica con rigoroso impegno all’attività di formazione nella sede di Cortona‚ dove sono tenuti laboratori di approfondimento ed alta specializzazione rivolti a danzatori ed attori. A fianco di tale attività si sviluppa un programma didattico in collaborazione con enti teatrali ed altri‚ interventi e spettacoli presso scuole e università.
Compagnia Bàbu Teatro Danza
Bàbu Teatro Danza è una compagnia di teatrodanza per ragazzi, fondata da Elisabetta di Terlizzi, Francesco Manenti, Daina Pignatti, che ha scelto di utilizzare come veicolo principale di comunicazione il movimento e la danza.
Negli spettacoli di Bàbu Teatro Danza la danza riesce a creare con lo spettatore una relazione immediata ed empatica permettendo ad ognuno un personale livello di lettura a seconda dell’età. Ci saranno quindi stratificazioni di messaggi, di significato, di complessità senza la concentrazione delle troppe parole così che adulti e bambini possano passare un momento piacevole ed allo stesso tempo portare con sé una riflessione.
Bàbu Teatro Danza ha come obiettivo il raggiungimento dell’intero pubblico nella convinzione che fare spettacolo sia portare comunicazione.
Ha quindi cura dei modelli che vengono proposti, delle strategie messe in atto dai personaggi delle storie narrate, dei diritti sia dei bambini che vivono grandi sofferenze come quelli dei bambini seduti in platea, che sembrano avere tutto ma, forse proprio per questo, cui sono negati i loro bisogni-diritti naturali.
Bàbu Teatro Danza dal 2013 fa parte degli Artisti Associati Sosta Palmizi
Perché uno spettacolo sui diritti dell’infanzia
“Art.8 Hai diritto ad avere una tua identità.” [Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza]
Ogni bambino, ogni ragazzo, ha diritto a preservare la sua identità, ha diritto a crescere, ad avere luoghi di gioco e di memoria. Alla fine del suo viaggio tra le creature selvagge Max, il bambino protagonista della storia, dopo averle affrontate e sconfitte non otterrà regni o principesse, otterrà se stesso in quanto persona, il suo diritto ad esistere, la sua integrità, il rispetto del suo pensiero e delle sue parole. Pensiamo che in un momento storico come quello in cui i bambini stanno crescendo, affrontare le proprie creature selvagge, con coraggio e non con violenza, per conquistare se stessi e i propri diritti, invece che un castello-telefonino sia un messaggio necessario. Per questo abbiamo sentito la necessità di affrontare queste tematiche attraverso uno spettacolo che è rivolto ai bambini ma accompagna anche il pensiero degli adulti.